{"id":6210,"date":"2021-10-13T09:50:53","date_gmt":"2021-10-13T07:50:53","guid":{"rendered":"https:\/\/www.gallerygroup.it\/?p=6210"},"modified":"2021-10-14T09:31:09","modified_gmt":"2021-10-14T07:31:09","slug":"sanita-il-pnrr-a-rapporto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.gallerygroup.it\/formazione\/sanita-il-pnrr-a-rapporto\/","title":{"rendered":"Sanit\u00e0, il PNRR a rapporto"},"content":{"rendered":"
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, presentato lo scorso aprile dal Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera, si propone di risollevare il Paese e di rilanciarlo, cercando di colmare le \u201clacune\u201d italiane evidenziatesi con la pandemia da Covid-19.<\/p>\n
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Per il PNRR sono stati stanziati 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 dai fondi dell\u2019Unione Europea e 30,6 di risorse interne, da impiegare entro il 2026 con l\u2019obiettivo di ammodernare e innovare il paese, promuovendo l\u2019integrazione attraverso la tecnologia e la digitalizzazione. Come sappiamo, il piano ha in s\u00e9 sei missioni: digitalizzazione, innovazione, competitivit\u00e0, cultura e turismo, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilit\u00e0 sostenibile, istruzione e ricerca, salute.
\nSulla salute vale la pena insistere e approfondire, perch\u00e9 il Covid-19 ha avuto un impatto devastante, in un sistema che, malgrado sia sempre stato tra i migliori al mondo e contornato da professionisti di eccellenza, ha dimostrato di avere molti difetti che adesso pi\u00f9 che mai vanno corretti in prospettiva futura.
\nDei fondi stanzianti dal PNRR, 20 miliardi di euro sono destinati alla salute puntando su 3 aree: le Case di Comunit\u00e0, gli Ospedali di Comunit\u00e0 e l\u2019assistenza domiciliare. Le Case di Comunit\u00e0 sono presidi socio-sanitari destinati a diventare il punto di riferimento, accoglienza e orientamento a servizi di assistenza primaria di natura sanitaria. Gli Ospedali di Comunit\u00e0 svolgeranno una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero per sgravare l\u2019ospedale da prestazioni di bassa complessit\u00e0. Infine, l\u2019assistenza domiciliare avr\u00e0 un aumento significativo di investimenti con progetti di telemedicina proposti dalle Regioni in modo che entro il 2026 il 10% dei pazienti over 65, in particolare quelli con patologie croniche o non autosufficienti, sia preso in carico. Particolare importanza viene data all\u2019innovazione tecnologica e alla ricerca.
\nDue dei grandi obiettivi che ha messo in luce Draghi durante il suo discorso alla Camera sono rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare, digitalizzando il Servizio Sanitario Nazionale per garantire a tutti un accesso equo alle cure. Possiamo dire che il primo obiettivo sia conseguenza del secondo. La tecnologia lato sensu ha raggiunto livelli altissimi e pu\u00f2 essere il motore trainante in diversi ambiti, inclusa la prevenzione. Con lo sviluppo della telemedicina, non si vanno a riempire gli ospedali, spesso in affanno (basti pensare al periodo pandemico) ed \u00e8 possibile garantire una cura adeguata e accurata del paziente. Con l\u2019erogazione delle cure a distanza \u00e8 possibile dedicarsi al paziente nel suo domicilio, con grande vantaggio per quelli pi\u00f9 fragili, che soffrono di malattie croniche o invalidi e non autosufficienti. La soluzione ha peraltro ricadute positive in termini di protezione del paziente fragile stesso, che in alcuni casi non pu\u00f2 vaccinarsi contro il Covid ed \u00e8 esposto a un rischio maggiore di sviluppare forme pi\u00f9 gravi della malattia.
\nUn approccio tecnologico integrato consente di monitorare il paziente costantemente, i suoi dati vanno inseriti all\u2019interno del Fascicolo Sanitario Elettronico, con un accesso indipendente dall\u2019attore sanitario, che sia il medico di base oppure ospedaliero, cos\u00ec da avere un aggiornamento costante e una continuit\u00e0 nell\u2019assistenza che velocizza e rende qualitativo il processo di prevenzione.
\nIl telemonitoraggio \u00e8 fondamentale anche dal punto di vista economico, perch\u00e9 rappresenta un notevole risparmio per il sistema sanitario grazie alla riduzione delle acuzie e quindi degli accessi al pronto soccorso derivanti da complicanze, frequenti nei pazienti con patologie croniche e comorbidit\u00e0 (stima di costo pari a 15 miliardi\/anno).
\nPerch\u00e9 questa evoluzione digitale (e sanitaria) sia possibile e concreta \u00e8 necessario che tutti gli attori all\u2019interno del sistema sanit\u00e0 collaborino, dal medico di medicina generale, ai ricercatori, specialisti, infermieri e operatori socio-sanitari, in modo da avere un quadro completo del paziente. \u00c8 altrettanto importante, come prerequisito, che siano adeguatamente formati alla digitalizzazione, gestione e trattamento dei dati.
\nSi tratta di un lavoro di squadra in cui il paziente, anche il pi\u00f9 anziano, deve avere accesso ai suoi dati, in modo che anch\u2019egli possa essere parte attiva e non passiva, come \u00e8 sempre successo, del mantenimento della propria salute. \u00c8 d\u2019obbligo l\u2019istituzione di una policy affinch\u00e9 tutte le strutture sanitarie in Italia, non solo locali, possano accedere ai dati del paziente ovunque si trovi non solo per finalit\u00e0 logistiche, come ad esempio un paziente che si trova in un luogo diverso da quello di residenza e ha bisogno di cure, ma anche di ricerca perch\u00e9 avere accesso in ogni momento ai dati dei trial clinici di pazienti con malattie rare pu\u00f2 essere determinante. L\u2019interoperabilit\u00e0 \u00e8 fondamentale tra le Regioni, che devono avere a disposizione ogni mezzo per comunicare fra loro, senza differenze, annullando le distanze, fisiche e logistiche che oggi impediscono sinergie virtuose.
\nUn approccio olistico e di cooperazione deve allargarsi a tutti gli stakeholders della sanit\u00e0, della Ricerca e dell\u2019industria tecnologica, non solo dal punto di vista dei dati, ma anche da quello dei macchinari pi\u00f9 avanzati e delle infrastrutture, affinch\u00e9 siano implementati e utilizzati in maniera ottimale. Bisogna sviluppare le nuove competenze che la transizione tecnologica richiede in continuo, ammodernando le strutture in modo che anch\u2019esse possano essere adeguate.
\nDigitalizzazione e big data, telemonitoraggio, strutture all\u2019avanguardia e macchinari altamente tecnologici necessitano di interventi infrastrutturali, ed \u00e8 noto quanto l\u2019Italia da questo punto di vista sia indietro soprattutto in aree rurali e nel Sud del Paese.
\nLa deduzione \u00e8 che l\u2019ecosistema salute, come si propone di realizzare il PNRR grazie agli ingenti fondi stanziati, necessita di un grande lavoro di squadra, interoperabilit\u00e0 tra settori anche diversi, per lungo tempo distanti. Devono essere integrate culture e discipline per analizzare i vari aspetti che compongono la salute: clinici, sociali, economici, giuridici, tecnologici, informatici e telecomunicativi. Solo in questo modo si pu\u00f2 parlare di ecosistema sanitario e non semplicemente di sistema, come siamo abituati sino ad oggi e che la pandemia ha evidenziato in tutte le sue criticit\u00e0.
\nIn conclusione, il PNRR mette in luce un aspetto fondamentale: l\u2019integrazione, per tutti gli attori chiamati in campo, che devono collaborare in favore di un rapido, concreto cambiamento, di una comunicazione pi\u00f9 efficace tra le Regioni e con il mondo della Ricerca, asset fondamentale di ogni Paese evoluto. Ma dobbiamo parlare anche di integrazione sociale, con il paziente al centro, consapevole del suo stato di salute e che non deve mai sentirsi abbandonato, come invece spesso accade con il paziente anziano, isolato durante l\u2019emergenza Covid-19.
\nIl PNRR \u00e8 un\u2019opportunit\u00e0, una grande occasione per \u201cdimenticare\u201d la pandemia, affrontare nuove sfide e continuare a garantire la sostenibilit\u00e0 economica di un sistema sanitario, il modello italiano, per tutti, ancora ricco di moltissime eccellenze. <\/p>\n
Paolo Macr\u00ec<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, presentato lo scorso aprile dal Presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera, si propone di risollevare il Paese e di rilanciarlo, cercando di colmare le \u201clacune\u201d italiane evidenziatesi con la pandemia da Covid-19. Per il PNRR sono stati stanziati 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 dai fondi …<\/p>\n