{"id":4907,"date":"2020-05-05T20:32:03","date_gmt":"2020-05-05T18:32:03","guid":{"rendered":"https:\/\/www.gallerygroup.it\/?p=4907"},"modified":"2020-05-06T18:39:12","modified_gmt":"2020-05-06T16:39:12","slug":"2020-crisi-e-opportunita-da-covid-19","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.gallerygroup.it\/formazione\/2020-crisi-e-opportunita-da-covid-19\/","title":{"rendered":"2020: crisi e opportunit\u00e0 da Covid-19"},"content":{"rendered":"
Grandi progetti europei, sostenibilit\u00e0 ambientale ed economica, big data e intelligenza artificiale, digital health, telemedicina e robotica… Sono davvero tante le opportunit\u00e0 e le innovazioni che avrebbero dovuto caratterizzare l\u2019anno 2020, spesso ribattezzato \u201cventiventi\u201d. Le aspettative positive, trasversali in tanti settori, sono state deluse o modificate (in rari casi potenziate) dall\u2019impatto imprevisto e inimmaginabile del virus Covid-19, meglio noto come Coronavirus. Formalmente \u00e8 il 2019 l\u2019anno collegato a questo virus, ma \u00e8 nel 2020 che si \u00e8 concretizzata la pi\u00f9 importante pandemia della storia moderna. Guardando al mondo del lavoro<\/strong> \u00e8 evidente come il lock-down abbia imposto una condizione di paralisi a una percentuale elevatissima di aziende, soprattutto MPMI, con effetti devastanti su quelli che saranno i conti economici dell\u2019anno, cui seguir\u00e0 un\u2019evidente crisi occupazionale, temporaneamente protetta dalla cassa integrazione. Vero \u00e8 che alcune nicchie di mercato sono in crescita, come nel settore alimentari e GDO o nell\u2019ambito ICT e telecomunicazioni, in parte nel mondo farmaceutico. Ma \u00e8 un \u201csegno pi\u00f9\u201d ampiamente insufficiente rispetto a turismo e ristorazione, automotive e trasporti, moda, commercio al dettaglio, servizi e consulenza, edilizia e artigianato, mercati finanziari, che hanno subito un profondo rosso di almeno tre mesi. Innegabilmente la situazione di emergenza ha guidato, o meglio obbligato, grandi masse di persone a imparare cose nuove, nelle relazioni sociali, nei consumi, nel modo di informarsi e intrattenersi; infine, per chi ha potuto, anche a lavorare diversamente, attraverso lo smart working. Un\u2019automatica necessit\u00e0 di formazione e alfabetizzazione informatica<\/strong> ha pervaso le famiglie italiane, che in poche settimane hanno introdotto l\u2019uso quotidiano della videoconferenza, dell\u2019e-commerce, dell\u2019intrattenimento online, quindi di tecnologie e piattaforme che saranno certamente utili per l\u2019immediato futuro. <\/p>\n Un ricordo personale<\/em> Genova, 3 maggio 2020 Grandi progetti europei, sostenibilit\u00e0 ambientale ed economica, big data e intelligenza artificiale, digital health, telemedicina e robotica… Sono davvero tante le opportunit\u00e0 e le innovazioni che avrebbero dovuto caratterizzare l\u2019anno 2020, spesso ribattezzato \u201cventiventi\u201d. Le aspettative positive, trasversali in tanti settori, sono state deluse o modificate (in rari casi potenziate) dall\u2019impatto imprevisto e inimmaginabile del …<\/p>\n
\nDopo le prime settimane di diffusione del virus in Cina, nessuno (o quasi) avrebbe previsto le drammatiche conseguenze che stiamo vivendo oggi, in primis per la salute delle persone, quindi per le strutture sanitarie in senso lato e infine per tutto il mondo di imprese e istituzioni.
\n\u00c8 azzardato e imprudente fare previsioni a medio o lungo termine su quelle che saranno le ricadute sociali, economiche e politiche a livello locale e internazionale. Forse solo dopo la concreta possibilit\u00e0 di avere un vaccino collaudato e disponibile, si potranno fare ipotesi stabili e credibili, ma in ogni caso, la societ\u00e0 globale si sar\u00e0 nel frattempo modificata<\/strong>, delineando nuove abitudini, assetti ed equilibri (o squilibri).<\/p>\n
\nLa Fase 2<\/strong>, anche definita di \u201cconvivenza con il virus\u201d, per alcune aziende o settori continuer\u00e0 a essere proibitiva, per altri sar\u00e0 occasione di ripresa o ripartenza, verso una nuova normalit\u00e0, sempre che un possibile effetto yo-yo non riporti al blocco totale. Come in borsa potranno esserci rimbalzi e opportunit\u00e0, che si realizzeranno da un lato semplicemente sfruttando i vuoti rimasti in questi mesi, dall\u2019altro lato creando prodotti e servizi o modelli di lavoro che sono nati durante la crisi.<\/p>\n
\nL\u2019auspicio \u00e8 che la rinnovata competenza nella fruizione di strumenti IT costituisca un\u2019azione diffusa di re-skill<\/strong> capace di colmare almeno parzialmente il gap tecnologico e il digital divide che caratterizzavano gran parte della popolazione e della societ\u00e0 produttiva, con ricadute negative sul lavoro per il costo definito di ignoranza informatica. Non solo, l\u2019utilizzo consapevole, efficace e diffuso delle ICT potrebbe consentire un nuovo inizio<\/strong>: il realizzarsi della societ\u00e0 dell\u2019informazione o societ\u00e0 della conoscenza, un\u2019occasione di crescita, democrazia culturale, in grado di fare evolvere la nostra economia verso sane forme di globalizzazione, equit\u00e0 sociale e sostenibilit\u00e0.
\nForse, l\u2019automobile non \u00e8 pi\u00f9 il bene simbolo della civilt\u00e0 occidentale, la sensibilit\u00e0 e il rispetto verso l\u2019ambiente sono cresciuti, il desiderio di un\u2019informazione imparziale e oggettiva si \u00e8 diffuso, la classe politica potrebbe imparare nuove regole o modi di porsi verso i cittadini, perfino le istituzioni hanno dimostrato che l\u2019impossibile era possibile, a Genova, con la ricostruzione del Ponte.
\nForse, il Coronavirus ci ha fatto scoprire \u201cLa Civilt\u00e0 dell\u2019Empatia. La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi\u201d: \u00e8 il titolo di un saggio scritto da Jeremy Rifkin poco pi\u00f9 di dieci anni orsono.<\/p>\n
\nA margine di queste considerazioni, mi \u00e8 d\u2019obbligo volgere un pensiero a Pietro Crovari, mancato a 88 anni nel marzo di quest\u2019anno, Professore Emerito di Igiene e Medicina Preventiva dell\u2019Universit\u00e0 di Genova, medaglia al merito della sanit\u00e0 pubblica e per anni presidente della Societ\u00e0 italiana di Igiene.<\/em>
\nUn giorno di qualche anno fa, durante un pranzo nel nostro Rotary Club Genova Est, ho avuto il piacere di stare un po\u2019 con lui a farmi raccontare\u2026 in quelle settimane era ormai chiaro che l\u2019annunciato spavento per l\u2019influenza suina H1N1 si era risolto, con meno conseguenze di quelle previste. Gi\u00e0 alcuni gridavano allo scandalo inveendo contro i vaccini e le aziende farmaceutiche. Ovviamente non persi l\u2019occasione per fare qualche domanda sull\u2019argomento e chiedergli \u201cPiero, allora, ma com\u2019\u00e8 questa storia della suina?\u201d. E lui, impassibile, con un sorriso sarcastico: \u201cSemplicemente, ci \u00e8 andata bene!\u201d.<\/em>
\nCaro Piero\u2026 mi sa che avevi proprio ragione. Ti ricordo sempre, con amicizia e affetto.<\/em><\/p>\n
\nPaolo Macr\u00ec<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"